martedì 20 ottobre 2015

EURHOP 2015!

Inizio facendo i complimenti agli organizzatori del Festival. Impressionante. Organizzato in modo semplice e funzionale accoglie su invito i migliori birrifici italiani dando ampio spazio anche agli europei, regalando inoltre ad alcuni dei migliori pub d'Europa l'opportunità  di proporre una loro selezione di birre, ovviamente non presenti al Festival. Continuo dicendo che stiamo parlando di Birra con la "B" maiuscola, quella fatta non per essere consumata, ma per essere gustata. In Italia la chiamiamo birra artigianale. La location è perfetta il Salone delle Fontane all'Eur di Roma. Senza tanti fronzoli badando alla qualità, molto spazio dove poter degustare e peccato il tempo altrimenti lo spazio fuori sarebbe stato ancora più accogliente. Un piccolo palco centrale dove "Kuaska" fa gli onori di casa presentando a ruota i birrai presenti e le due sale piene di stand. I mastri birrai di tutti i birrifici presenti e non solo, girellano in questo spazio parlano tra loro, con i loro clienti, l'atmosfera è decisamente piacevole ed elettrica, si sente che un movimento sta crescendo e si sta sviluppando, si sente che c'è fermento. Per chi ama scoprire nuovi sapori, bere le migliori birre d'Europa, ed incontrare i protagonisti di questa rivoluzione culturale, sicuramente questo è l'appuntamento giusto.


mercoledì 27 maggio 2015

IL GIARDINO DEI TAROCCHI

Cosa mai ci sarà a Garavicchio, frazione di Capalbio (GR)? Un bel campo di grano?! Una tipica festa contadina?! Un prodotto tradizionale della terra?! Niente di tutto ciò, o meglio niente di tutto ciò vi potrà stupire quanto un parco d'arte tra i più affascinanti in Italia costruito in mezzo a quella campagna. L'artista franco-statunitense Niki De Saint Phalle con l'aiuto di suo marito, l'artista svizzero Jean Tinguely nel 1979 da inizio a questa stupenda opera ispirata al Parc Guell di Gaudì ed agli arcani dei Tarocchi.


IL GIARDINO DEI TAROCCHI uno spazio dove possiamo rilassarci in mezzo alla meraviglia dell'arte, un posto dove poter attivare il corpo e l'anima, uno spazio dove poter vivere all'interno di un opera d'arte ed esserne noi stessi parte integrante. Niki De Saint Phalle ha perfino costruito al suo interno un piccolo appartamento ovviamente in perfetta sintonia con l'opera dove lei e gli artisti che collaboravano alla realizzazione di questo luogo incantato soggiornavano. Le forme ed i colori delle statue ricordano i maestri del cromatismo come Matisse, Klee, Kandinskij e vi posso assicurare che passeggiare fra quei tarocchi è veramente un esperienza unica.






mercoledì 1 aprile 2015

MADRID





 Capitale di quella meravigliosa nazione che è la Spagna, Madrid è una delle più affascinanti e movimentate città europee. Esplorata tre volte, si è sempre dimostrata fonte di grande ispirazione, divertimento e soddisfazione. Il mio raggio d'azione nella visita della città è sempre stato piuttosto limitato, la parte maggiormente da me vissuta e ammirata è quella del centro, e l'unica gita "fuori-porta" è stata per visitare quel magnifico monumento che tanto al calcio spagnolo ha regalato, il "Santiago Bernabeu" ed il suo tranquillo e borghese quartiere "Bernabeu", che detta fra noi può tranquillamente essere escluso dall'itinerario, anche se una vista dei due grattacieli inclinati che formano Porta Europa meriterebbe.
L'atmosfera fresca e vivace che si respira a Madrid incuriosisce il visitatore a vivere la città in modo naturale e spontaneo, la sua maestosa serenità ci accoglie come se anche noi fossimo dei madrileni.




                http://www.madridcard.com/it/inicio
                http://www.metromadrid.es/es/index.html



COSE DA VEDERE

Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia

Già la struttura in se è un opera d'arte, una forma non forma che ti attira in una prospettiva non ben definita, un invito ad avvicinarsi, a capire ad entrare. Il museo presenta realizzazioni di arte moderna e contemporanea. La Collecciòn è ricca di opere grandiose e la più importante è sicuramente "Guernica" di Picasso, un'esperienza che dovete assolutamente vivere. Oltre a questo potrete ammirare altri capolavori di grandi maestri come Dalì, Mirò, Gris, Warhol, Lichtenstein, Gonzalez, Solana, Rothko, Fontana, Pistoletto e molti altri. La Collecciòn è divisa in tre parti:
Colleciòn 1 La irrupciòn del siglo XX: utopiàs y conflicto (1900-1945)
Colleciòn 2 La Guerra ha terminado? Arte en un mundo dividido (1945-1968)
Colleciòn 3 De la revuelta a la postmodernidad (1962-1982)
Ci sono inoltre continue Esposizioni di artisti contemporanei e attività di divulgazione e approfondimento dell'arte. Un pomeriggio qui è necessario quanto unico. Sicuramente da visitare, anche perchè regala quel senso di appagamento che solo un certo tipo di arte riesce a dare.

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Gran Via


Passeggiare sotto i magnifici palazzi della Gran Via è davvero sorprendente. Lasciatevi trasportare in questa stupenda atmosfera, camminate ed alzate gli occhi, ogni palazzo che vedrete vi regalerà una piccola sorpresa.








Parque de El Retiro


Il Parco è il polmone verde di Madrid, potete passeggiare per ore rimanendo incantati dalla bellezza e dalla tranquillità del posto. Fino al 1868 appartenevano alla famiglia reale e solo dopo sono stati fortunatamente aperti al pubblico. I suoi 125 ettari ed i suoi 15.000 alberi formano una diversità incredibile di giardini come il jardín de Vivaces, i jardines de Cecilio Rodríguez , i jardines del Arquitecto Herrero Palacios, la Rosaleda e il Parterre Francés con il Ciprés Calvo, l'albero più antico di Madrid che pare abbia più di 400 anni. All'interno troverete anche delle opere bellissime come il monumento ad ALFONSO VI situato nel lago artificiale dove è possibile anche fare un giretto sulla barca a remi ed il Palazzo di Cristallo.

Info Parque de El Retiro


Puerta del Sol


Se El Retiro è il polmone, Sol è il cuore di Madrid. Consiglio per il soggiorno di trovare un posto proprio qui vicino. La metro serve benissimo tutta la città ed il centro si gira comodamente a piedi, fermandosi magari qua e in la per qualche gustosa tapas. La vivacità della piazza rappresenta lo spirito madrileno e se vi incamminate per le sue diramazioni sicuramente arriverete in un posto interessante.





Plaza Mayor



Uno dei posti che raggiungerete partendo da Sol. La sua struttura rettangolare circondata da un palazzo che segue la sua forma la fa assomigliare ad una arena piena di vita. Durate una giornata di sole far colazione o pranzare in uno dei suoi bar è veramente un esperienza irripetibile.






La Latina


Quartiere vivace e caratteristico, pieno di localini dove fare tapas ed aperitiveggiare a sera.






Opera e Palacio Real



Il Teatro dell'Opera è sicuramente una visita da fare ed è una delle bellezze raggiungibili tranquillamente da Sol, imponente e maestoso, nasconde dietro di se un altra bellezza, la residenza ufficiale del Re di Spagna, il Palacio Real, un immenso complesso bianco che slanciato padroneggia sulla città.




Info Palacio Real





DOVE BERE E MANGIARE



La bodega de la Ardosa


A detta di molti madrileni il miglior posto dove bere e mangiare a Madrid. Dal 1892 la Bodega serve il quartiere di Chamberì e tutta la città. La divertente ed allegra bodega è caratterizzata dallo stravagante passaggio sotto il bancone che collega la sala principale a quella posteriore. Impossibile a fine serata non provare a fare un limbo.
Specialità oltre a las tortillas e las patatas bravas, sono sicuramente los alcarchofas. Gustosissimi carciofi soffriti che ti fanno innamorare. Oltre all'ottimo cibo la Bodega serve anche ottime bevande a partire da una discreta selezione di vini e birre alla spina, anche artigianali.


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Museo del Jamon


Una tappa obbligata dove poter mangiare insieme agli abitanti della zona. Un misto fra alimentari, bar e ristorante dove a prezzi convenienti mangerete in modo eccezionale, ovviamente dovete assaggiare il jamon altrimenti non potrete dire di essere stati in Spagna.



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Fabrica Maravillas

Un brew-pub piccolo ed accogliente. A vista potete vedere l'impianto per la formazione del mosto e cottura della birra oltre ai fermentatori da dove spillano direttamente la birra che voi berrete! Le birre da loro prodotte sono eccezionali. Il posto si riempe presto ed è veramente piacevole.







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El Tigre


Popolarissimo luogo di ritrovo a Madrid! Si beve birra a volontà e ti riempono di tapas! Devo dire molto pane e molto riso. E' un luogo bello rumoroso con un atmosfera carica di allegria è frequentato da gente del posto, consigliatissimo prima di andare a cena!







Mercato de San Miguel



Un mercato coperto in ferro battuto dove potete trovare ogni sorta di tapas o prodotto gastronomico castillano, non è certo il più economico ma va comunque visitato.







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Wurlitzer


In pieno centro di Madrid il Wurlitzer è un live club davvero fantastico. Cupo al punto giusto, stretto e lungo con un piccolo palco dove si esibiscono band da tutto il mondo. L'atmosfera è veramente underground, anche qui consiglio vivamente di farci un salto per vedere qualche concerto e godersi la rockoteca dopo.







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Da provare:

I Gin in Spagna sono essenziali, quindi fatevi fare un bel Gin Tonic, non ne resterete delusi.

Jamon, assolutamente da provare il prosciutto spagnolo è di una qualità incredibile, si scioglie in bocca.

Las cervezas di Fabrica Maravillas, una ottima birra artigianale, consiglio vivamente la Flipa.

Bacalao, anche se Madrid è nel pieno centro della spagna non manca assolutamente il pesce fresco ed i madrileni sono golosi di baccalà. Quindi assaggiatelo.








giovedì 18 dicembre 2014

PIU' LA STIMA E' GRANDE PIU' LA DELUSIONE AUMENTA. BLU CANCELLA LE SUE OPERE A BERLINO!

"Chains" Blu, Berlino Aprile 2014
Arrivo con qualche giorno di ritardo, ma non riuscivo a credere alla notizia. Come può Berlino, la città che rappresenta l'avanguardia artistica e culturale dell'Europa programmare uno scempio del genere. Cancellare le due opere di BLU a Kreuzberg, quartiere impregnato e diventato famoso proprio per le sue opere di street-art e per la ricca e variopinta comunità artistica che lì risiede, per la costruzione di 250 appartamenti ed un supermercato. Questa notizia del 12 Dicembre mi giunge sotto gli occhi grazie a Il Mitte , un fantastico quotidiano on-line per gli italiani che risiedono a Berlino, proprio mentre stavo scrivendo un pezzo sulla street-art per il mio blog. Un dramma. Non soltanto per il danno "artistico" della perdita di due Blu ma soprattutto per il messaggio che manda Berlino, un messaggio che ha il sapore di smobilitazione culturale e artistica. Spero solo di sbagliarmi su questo. 
"Brothers" Blu, Berlino Aprile 2014
Sembra infatti, come scrive il blogger Dimitry Paranyushkin che nè il Comune di Berlino nè gli speculatori immobiliari, fossero intenzionati a cancellarli ma semplicemente a realizzare dei palazzi che avessero vista sul muro dove spadroneggiavano i due murales, facendo aumentare così il valore dell'immobile e rendendoli più appetibili all'acquisto. Le opere, comunque, furono realizzate nel 2008 ed io giusto ad Aprile ero riuscito ad ammirarle in quel magnifico museo a cielo aperto che è, o forse meglio dire, che era Kreuzberg. L'artista è riuscito a fare un'uscita a suo modo spettacolare, eliminando quello che probabilmente sarebbe passato da oggetto di protesta e denuncia a oggetto di speculazione, coprendo le due opere con uno strato di vernice nera, facendolo diventare nuovamente un gesto di protesta e di denuncia. Geniale . Il Mitte la definisce, una "eutanasia artistica", un gesto estremo, ma io credo che da vero artista pur nel cancellare riesca a creare. Infatti quelle macchie nere adesso diventano simbolo di chiusura, di repressione, d' imposizione in uno dei luoghi che ha fatto della libertà di espressione il suo culto, ma quelle macchie nere rappresentano al tempo stesso anche una provocazione, una ribellione, una critica a tutto ciò che il "progresso ordinato" rappresenta, delle macchie scure su dei muri grigi.

@Blu
"Chains" e "Brothers" Dicembre 2014


mercoledì 10 dicembre 2014

UN ALTRO CAPOLAVORO FIRMATO WU MING

L'Armata Dei Sonnambuli, ultimo lavoro dei Wu Ming, un romanzo storico affascinante finalmente ai livelli di Q e '54. La capacità narrativa di questo collettivo non è mai stata messa in discussione, ma le ultime storie non erano riuscite ad appassionarmi come nei primi due lavori, anzi capolavori da me letti, appunto Q e '54. Con L'Armata dei Sonnambuli siamo tornati agli antichi fasti con mia grandissima gioia. Francia, Rivoluzione Francese, il tipico intreccio di storie e personaggi grazie al quale vengono descritti punti di vista e situazioni sociali differenti, che però alla fine tornano ad unirsi. La qualità dal mio punto di vista eccezionale di questo collettivo di narrazione è di trovare in storie già interessanti usate come sfondo, altre storie ancora più interessanti, basate su personaggi esisti realmente, mai apparsi sui nostri libri di storia e di regalargli un'avventura incredibile ed appassionante che s'intreccia con lo sfondo storico. Fantastico, è un incredibile goduria per la nostra mente che è consapevole di unire fantasia e realtà ponendo l'evento nel mondo del vero-simile, quindi nel credibile, cosa che ci avvicina ancora di più ai personaggi ed alle loro storie. Ne L'Armata Dei Sonnambuli abbiamo quattro storie parallele che ci guidano dalla decapitazione del Capeto fino a quella di Robespierre, vissute fra la Parigi dei Montagnardi, la Francia del Nord e l'ospedale psichiatrico di Bicetre, uno dei primi ospedali psichiatrici ad usare metodi "rivoluzionari" nel trattamento degli alienati. Tutto il discorso sul sonnambulismo che è il leit-motiv del romanzo rende quasi magica questa esperienza di lettura che attraverso uno dei suoi personaggi chiave ci regala anche uno spunto di riflessione che già gli architetti del rinascimento fiorentino avevano colto. La città come spazio teatrale. Geniale intuizione di un attore, che Brunelleschi aveva già avuto a Firenze per quanto riguardava ciò che in teatro chiameremmo "scenografia", ma che qui viene applicata alla "recitazione" da uno dei protagonisti, che come appunto detto è un attore. Molti altri spunti vengono regalati in questo avvincente ed appagante romanzo che è uno di quei classici libri che quando finisci sei incazzato nero perché è finito e che ti scoraggia ad iniziarne uno nuovo perché tanto sai che non sarà mai bello come questo che hai appena finito di leggere. Per fortuna che la curiosità in questi casi aiuta e si ricomincia con nuove avventure e nuove storie.

martedì 25 novembre 2014

DE MUSICA ITALICA

In uno Stato dove l'immobilità politica è il simbolo della nostra eccellenza e una delle nostre più grandi ricchezze, la cultura, è vissuta come un peso, uno spreco di tempo e di risorse, come possiamo sperare che la musica, parte fondamentale della cultura possa avere un futuro o possa essere quello che per lustri è stata nel mondo, innovazione ed ispirazione. Non mi riferisco necessariamente ai vari Rossini e Verdi, ma anche alla P.F.M. esempio di prog-rock in tutto il mondo! Quindi parliamo di anni 70, non di 1800 ed è solo un piccolo esempio. Possibile che siamo diventati così banalmente inutili dal punto di vista musicale, come è possibile che così difficilmente riusciamo a coinvolgere ed emozionare un pubblico un pò più ampio?! Prima di andare nello specifico di questa mia riflessione però vorrei fare anche una precisazione, il mio focus principale di riferimento è la musica indie e rock italiana, non che su altri generi siamo messi meglio, però qualcosina in più siamo in grado di offrire. Le colpe di questo nostro declino sono state affidate ad un sacco di cose, il rincoglionimento della gente, i banali programmi di talent, l'inadeguatezza delle case discografiche, la crisi economica, le mode che passano, l'incapacità dei nuovi musicisti di creare pezzi all'altezza, gli organizzatori di eventi, i deejays, i gruppi cover, la house, la techno, etc. etc. Bene, sono tutte ragioni più o meno plausibili che messe insieme ed incastrate tra loro e nelle loro sfumature sicuramente possono spiegare una buona parte di questa problematica situazione.

Il problema principale però è la disaffezione della gente a vedere i concerti live di artisti o presunti tali che compongono pezzi propri e che ancora non sono conosciuti, cosa che non avviene per altri generi musicali, ma principalmente per il rock e l'indie rock. Le persone sotto questo punto di vista sono meno curiose. Ma sono anche meno curiose perchè le band emergenti non esprimono più un movimento capace di capire o  rappresentare i tempi in cui viviamo. L'attitudine è sempre meno e di conseguenza il live delle band emergenti è sempre meno "figo". Questa che descrivo non è la costante, ma una buona parte. Per risparmiare i locali fanno suonare chi prende poco e con poca esperienza ma magari con tanti amici che riempono il locale e di conseguenza il pubblico sia degli amici sia dei non amici vede spesso un live di merda e di conseguenza generalizza e di sicuro non andrà ad un altro concerto. Non voglio dire che chi prende poco ed abbia poca esperienza faccia un live di merda, ma purtroppo spesso è così. Come è vero anche il contrario che spesso ci sono richieste astronomiche per una band che magari fa lo stesso un live del cazzo. Quello che voglio dire è che il parametro di valutazione per un gestore o per un organizzatore non è più la validità della band ma il rientro, quindi non si punta più sulla qualità ma sulla pressapochezza e tutto viene di conseguenza. Il torpore della musica italiana è principalmente causata dai primi attori non dal pubblico! Questo stampatevelo bene in testa. Le band anche i cosidetti "big" della musica indie-rock e rock fanno veramente ma veramente fatica a riconquistarci, anzi sembrano sempre più lontani e banali e sempre meno creativi. Ci sono anche isole felici che fanno crescere e proteggono i loro artisti, ma per un paese come l'Italia sono comunque non sufficienti! Sono anche straconvinto che questa tendenza cambierà e forse in parte sta già accadendo!

mercoledì 29 ottobre 2014

IO?! BIRRA ARTIGIANALE!

La sensazione che una I.P.A. regala al nostro palato la prima volta che la sorseggiamo è un esperienza che con molte difficoltà riusciremo a dimenticare. Quel suo amaro, quei suoi gusti fruttati così lontani dalle classiche birre industriali che da sempre hanno accompagnato le nostre serate o i nostri torridi pomeriggi. La prima volta, quasi un rifiuto, troppo, troppo gusto in una bevanda alla quale spesso non chiedevamo altro che regalarci un pò di "allegria" e alla quale mai avremmo assegnato un gusto complesso. Da prima quasi una repulsione, ma poi una incredibile sensazione di necessità, di non poterne farne più a meno, ormai quel gusto, quell'aroma ci appartengono e le classiche e banali birre commerciali non soddisfano, ormai c'è bisogno di più, c'è bisogno di gusto, di una sana birra artigianale. Difficilmente, anzi impossibile ormai, fatto questo passo tornare indietro. Da adesso solo birre artigianali. Come il motto di uno dei massimi esperti italiani in materia Lorenzo Dabove detto "Kuaska" recita: non esiste la birra, esistono LE BIRRE, e da questa affermazione possiamo subito capire che dietro a tutto questo esiste un mondo tutto da scoprire. Si, perchè di stili birrari ne esistono veramente tanti. Ce ne sono per tutti i gusti e tutte le tradizioni, da quelle leggere con un bell'amaro fino a quelle acide fermentate naturalmente nei monasteri del Belgio, passando per le I.P.A. (Indian Pale Ale) birre pensate per essere trasportate dall'Inghilterra all'India con un forte dosaggio di luppolo (amaro) che come antiossidante ne aiutava la conservazione, oppure le Porter o le Stout le famose birre scure e così via.  Ogni stile appartiene ad una precisa zona ed ogni popolo ha la sua tradizione birraria basti pensare ad esempio che nel 1516 il Duca di Baviera Guglielmo IV emana il famoso Reinheitsgebot l'editto della purezza dove si decretava che la birra dovesse esser fatta solo con orzo acqua e luppolo, editto rimasto in vigore fino al 1992. E' anche vero però che paesi dove queste tradizioni brassicole non erano così forti si sono trasformati comunque in importanti centri di sviluppo e produzione di questa sorprendente bevanda, come ad esempio gli Stati Uniti e l'Italia che proprio perchè libere da questi vincoli tradizionali han potuto sperimentare senza limite diventando a pieno titolo due fra le nazioni che producono miglior birra artigianale al mondo. In Italia molti sono i microbirrifici che creano delle ottime birre pluripremiate ed apprezzatissime all'estero, il movimento brassicolo italiano in questo momento è in pieno fervore e sicuramente potrà crescere ancora di più, grazie anche all'impegno ed alla passione di coloro che si avvicinano a questa realtà. Molte sono infatti le opere di divulgazione di questa bevanda come i vari Festival, le numerose associazioni come UNIONBIRRAI, forse la più importante, ma non solo, i vari portali e le varie riviste di settore come ad esempio FERMENTO BIRRA . Quindi vi consiglio di avvicinarvi a questo mondo ricco e meraviglioso che vi porterà ad esplorare i più remoti confini del gusto e del piacere!Per questo, io?! BIRRA ARTIGIANALE